La nuova sistemazione dell’altare e del presbiterio

Secondo i dettami della Riforma Tridentina, l’altare che prima era posizionato in fondo all’emiciclo absidale, venne collocato al centro del presbiterio. L’area intorno all’altare venne contornata da una cancellata (nota 6).
Il Tabernacolo dell'altare Maggiore - Chiesa di San Lorenzo - Diocesi di LodiLa Riforma Tridentina prescriveva di porre il Tabernacolo sopra l’altare, ben in evidenza al centro, con ampie mensole laterali per disporre candelabri, fiori, reliquiari, busti dei santi. Tutto doveva concorrere a rendere onore alla Presenza Reale del Corpo di Cristo nel Santissimo Sacramento.
Inoltre l’area attorno all’altare doveva essere riservata al Clero, per questo fu chiamata “presbiterio” (ossia: “area riservata ai presbiteri”). Le balaustre o le cancellate evidenziavano questa separazione fra i sacerdoti e il popolo.
Il segno esterno delle riforme architettoniche rifletteva quanto il Concilio di Trento aveva affermato con forza contro la contestazione protestante: la Presenza Reale del Corpo di Cristo nel Santissimo Sacramento conservato nel Tabernacolo e la dignità e l’importanza del Sacerdozio Ministeriale voluto da Gesù con il sacramento dell’Ordine.
Un OstensorioNon dobbiamo però pensare che la Riforma Tridentina si sia limitata a proporre un nuovo assetto architettonico. Essa suscitò anche una intensa devozione verso il Santissimo Sacramento: messe solenni, esposizioni eucaristiche, benedizioni, quarantore, preghiera personale di adorazione, ecc.
Il culto eucaristico così promosso non si affievolì con il tempo, anzi si consolidò e divenne sempre più intenso.
Possiamo cogliere un segno della grande devozione al Santissimo Sacramento, quando nel 1715 all’altare fu aggiunta una terza mensola e venne posto sopra il Tabernacolo un tempietto marmoreo. (nota 7). La modifica effettuata determinava un appesantimento estetico per il già grande e sproporzionato altare, ma la devozione eucaristica si poteva compiacere per l’imponenza dell’altare e giustificava pienamente la sproporzione architettonica.

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