Cappella di Sant’Agnese

(in origine dedicata a San Nicola da Tolentino)

L’ANCONA Ancona - Altare di S. Agnesecon nicchia ( in cui si trovava in origine la statua lignea di S.Nicola da Tolentino, sostituita in seguito con quella di S. Agnese, in legno dipinto, ottocentesca) è formata da due lesene laterali, culminanti in due angeli-cariatide a mezzo busto, su pilastrini ornati da nastri ricadenti. La trabeazione, a cornice aggettante e timpano triangolare, è decorata a dentelli; ai lati dell’ancona, inferiormente, due volute a ricciolo con teste di cherubini. Tutti gli elementi a rilievo sono dorati, su fondo dipinto color avorio. Si tratta di un pregevole lavoro di intaglio ligneo dell’artigianato lombardo del secolo XVII.

Il PALIOTTO D’ALTARE Paliotto d'altare Cappella di S. Agnesepresenta un ricco apparato decorativo; ne delimitano gli spigoli due angeli-cariatide mori, tinteggiati in bruno e con tuniche dorate, su volute a ricciolo, che reggono con il braccio esterno due capitelli ionici. Al centro del paliotto vi è una specchiatura dipinta a finto marmo rosato, entro cornice a volute dorate, con tre testine di cherubino, che si sviluppa in racemi e fogliami. La parte superiore della mensa, che alterna specchiature lisce e a rilievo, è di fattura settecentesca.

“GLORIA DI S.AGNESE”

Gloria di S. Agneseaffresco riportato su cartone, cm.350×200 ca.

datazione: fine secolo XVII, inizi secolo XVIII.

attribuzione: ignoto pittore lombardo

collocazione: parete della navata sinistra, ultima campata

Descrizione iconografica:

Inginocchiata su di una nube in atteggiamento estatico, la Santa veste una tunica azzurra e un manto rosso. Ai suoi piedi, l’Agnello Mistico, il che basta ad identificare la figura come la Titolare della Chiesa, e non come l’Assunta, come venne talvolta descritta in precedenza. In alto nel cielo, la Colomba e due teste di cherubini. La figura appare delimitata da due linee diagonali convergenti, che segnano i contorni della vela centrale della calotta absidale, da cui venne strappata nel 1935.

Notizie storico-critiche:

attribuito a pittore di scuola cremonese della seconda metà del ‘500 dalla Pischel, quindi dalla De Marchi spostato alla fine del secolo XVII, sembra da preferire l’ipotesi più tarda, nel qual caso l’autore potrebbe essere un frescante lodigiano, da accostare a Gerolamo Quaresmi, autore della cupola della Cappella del Rosario in San Domenico

< indietro | indice | avanti >

Lascia un commento