Vita della comunità 4/21

Care amiche, cari amici,

oggi, domenica 24 gennaio, celebriamo la festa di San Bassiano nella nostra parrocchia. È stato il vescovo Maurizio a chiedere a tutte le parrocchie della nostra diocesi di ricordare nella liturgia domenicale il nostro patrono, poiché martedì scorso, data in cui cadeva la tradizionale commemorazione, è stato possibile solo a un ristretto numero di persone accedere alle celebrazioni in duomo con il vescovo e le autorità. Così ascolteremo nelle messe tre bellissime letture: la prima è un brano tratto dal profeta Ezechiele (34,11-16) in cui si dà voce a Dio che promette di radunare dalla dispersione il popolo smarrito, come fa un pastore quando raccoglie nell’ovile le sue pecore; la seconda lettura è tratta dall’addio, struggente, pronunciato da Paolo negli Atti degli Apostoli (20.17-18.25-35) davanti ai cristiani di Efeso (“… so che non vedrete più il mio volto … Vegliate su tutto il gregge …”); infine nel Vangelo, scritto da Giovanni (10,11-16), Gesù parla di sé come del pastore per eccellenza, pastore senza eguali, perché offre la vita per le pecore.

Ma questa domenica è anche la giornata che papa Francesco vuole dedicare a sensibilizzare tutto il popolo di Dio sul tema della centralità della Parola di Dio nella comunità cristiana. Ciò che siamo chiamati a capire è che la Parola non è solo una dimensione importante della vita di fede, singola o comunitaria che sia; non è neppure il centro di interesse prioritario: se così fosse, la presenza del Dio che parla risulterebbe una porzione, per quanto eminente, del nostro progetto cristiano. Si tratta invece della configurazione stessa che soggiace a ogni nostro intendimento: il fatto che Dio parla fa di noi, strutturalmente, persone dialoganti, che riescono a parlare perché anzitutto riescono ad ascoltare. La Parola di Dio è, per così dire, la piattaforma su cui si appoggia tutto quello che siamo e diciamo e facciamo come cristiani.

In questa Domenica della Parola di Dio, allora, mi sembra giusto riconoscere quanto si sta facendo per mantenere viva l’attenzione per i testi biblici, pur tra le molte condizionalità che le normative anti-contagio impongono: il Gruppo, sotto l’egida di don Roberto, continua a produrre i materiali che avrebbero dovuto essere condivisi in presenza: i vari relatori, che erano stati invitati a trattare i temi inerenti alle parabole di Gesù, hanno preparato in modalità varie i loro contributi. In questi giorni è stato mandato via mail il video della conferenza don Matteo Crimella (FTIS): “Parabole di Gesù nel Vangelo di Luca (1): gli invitati al convito (Lc 14,15-24)”. Nei prossimi giorni, poi, i vari gruppetti delle famiglie si incontreranno in streaming per una condivisione sul libro di Giona: il programma di quest’anno prevede che ci si interroghi sulla fragilità umana, che la pandemia ha messo allo scoperto, chiedendo lumi ad esperti in scienze umane, ma soprattutto alla Scrittura biblica. Non minore impegno è quello dei catechisti che, nelle diverse classi, cercano di tenere vivo nei ragazzi il dialogo con il Dio che incoraggia a sperimentare il lato bello e buono della vita.

Auguro a tutti di trascorrere una settimana il più serena possibile

Un ricordo affettuoso va alle persone che non stanno bene e che combattono per la salute

Don Emilio – con me vi saluta don Roberto

 

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